Effetti dell’aggiunta di Telmisartan a un Ace inibitore su morbilità e mortalità in pazienti in emodialisi con insufficienza cardiaca cronica


È stato condotto uno studio allo scopo di determinare se l’aggiunta di Telmisartan ( Micardis ) a terapie standard con Ace inibitori ( inibitori dell'enzima che converte l'angiotensina ) fosse in grado di diminuire la mortalità per tutte le cause e la mortalità e la morbilità cardiovascolare in pazienti emodializzati con insufficienza cardiaca cronica e ridotta frazione di eiezione ventricolare sinistra.

In pazienti emodializzati lo scompenso cardiaco cronico è responsabile di un alto tasso di mortalità, ma attualmente sono disponibili pochi dati su questa popolazione.

In uno studio della durata di 3 anni, randomizzato, in doppio cieco, placebo-controllato e multicentrico ( in 30 cliniche italiane ), 332 pazienti emodializzati con insufficienza cardiaca cronica ( classe funzionale NYHA II-III; frazione di eiezione ventricolare sinistra inferiore o uguale a 40% ) sono stati randomizzati a Telmisartan ( n=165 ) oppure placebo ( n=167 ) in aggiunta alla terapia con un Ace inibitore.

Il dosaggio del farmaco è stato titolato a una dose standard di Telmisartan di 80 mg o placebo.

Il periodo di follow-up medio è stato di 35.5 mesi ( mediana: 36 mesi; intervallo da 2 a 40 mesi ).

Gli endpoint primari erano 1) mortalità per tutte le cause; 2) mortalità cardiovascolare e 3) permanenza in ospedale per insufficienza cardiaca cronica.

A 3 anni, Telmisartan ha ridotto in maniera significativa la mortalità per tutte le cause ( 35.1% versus 54.4%; p minore di 0.001 ), la mortalità cardiovascolare ( 30.3% vs 43.7%; p minore di 0.001 ) e il ricovero in ospedale per insufficienza cardiaca cronica ( 33.9% vs 55.1%; p minore di 0.0001 ).

Con l'analisi dei rischi proporzionali di Cox, Telmisartan è risultato essere un determinante indipendente di mortalità per tutte le cause ( hazard ratio [ HR ]: 0.51; p minore di 0.01 ), mortalità cardiovascolare ( HR=0.42; p minore di 0.0001 ) e permanenza in ospedale per peggioramento dell'insufficienza cardiaca ( HR=0.38; p minore di 0.0001 ).

Gli effetti avversi, soprattutto ipotensione, si sono manifestati nel 16.3% del gruppo Telmisartan versus il 10.7% nel gruppo placebo.

In conclusione, l'aggiunta di Telmisartan alle terapie standard riduce in modo significativo la mortalità per tutte le cause, la mortalità cardiovascolare e la permanenza in ospedale per scompenso cardiaco in pazienti emodializzati con insufficienza cardiaca cronica e frazione di eiezione ventricolare sinistra inferiore o uguale a 40%. ( Xagena2010 )

Cice G et al, J Am Coll Cardiol 2010; 56: 1701-1708



Cardio2010 Nefro2010 Farma2010




Indietro

Altri articoli

Nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta ( HFrEF ), i disturbi respiratori del sonno, comprendenti l’apnea...


L’attività fisica è fondamentale nella gestione dell’insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta e la camminata integrata nella vita quotidiana...



Gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 ( SGLT2 ) riducono il rischio di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca nei...


Non è noto se i benefici degli inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 ( SGLT2 ) nell’insufficienza cardiaca persistano...


L'insufficienza cardiaca ( HF ) è una complicanza potenzialmente pericolosa per la vita del trattamento del tumore infantile. È stato valutato...


ET-1 ( endotelina-1 ) è implicato nella fisiopatologia dell'insufficienza cardiaca e della malattia renale. La sua importanza prognostica e la...


Gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio 2 ( SGLT2 ) sono emersi come trattamento fondamentale per i pazienti con insufficienza cardiaca...


La carenza di ferro, con o senza anemia, è un fattore prognostico sfavorevole nell’insufficienza cardiaca ( HF ). Nello studio...


Nello studio DELIVER ( Dapagliflozin Evaluation to Improve the Lives of Patients With Preserved Ejection Fraction Heart Failure ), Dapagliflozin...